Come lavoro

Purtroppo al giorno d’oggi sono molte le persone che si improvvisano dietologi o nutrizionisti, ma ancor peggio, il giro di affari legato al mondo della nutrizione spinge personaggi televisivi o laureati in altre discipline, per nulla attinenti all’alimentazione, ad improvvisare diete che promettono miracoli. Queste diete, per la notorietà delle persone che la pubblicizzano oppure per la loro particolarità o moda, rappresentano una speranza per molta gente, demoralizzata da numerosi fallimenti delle diete precedenti. 

Naturalmente un programma alimentare ipocalorico e restrittivo, qualunque esso sia, porterà inevitabilmente ad una perdita di peso iniziale. 

Ma cosa in realtà si è perso?

Dimagrimento significa perdita di massa grassa e non perdita della massa metabolicamente attiva che sono i nostri muscoli. Purtroppo sempre per i motivi prima accennati far perdere peso ad un paziente, per renderlo felice, non è difficile, basta fargli perdere il muscolo, un tessuto, che a parità di volume è più pesante del grasso. Così facendo si perde la massa metabolicamente attiva e quindi la capacità di dimagrire. Infatti, dopo un iniziale dimagrimento, anche di parecchi chili, il soggetto non solo riacquista il peso perso ma non dimagrisce più come prima, in quanto ha perso il muscolo, vale a dire la sua parte metabolica attiva che permette di bruciare i grassi.

Successivamente non riuscendo più a perdere peso, viene ripresa una dieta molto più rigida e restrittiva della precedente, ricominciando il ciclo di perdita e riacquisto del peso corporeo (effetto yo-yo). Quello che avviene, in realtà, è una progressiva sostituzione del muscolo con il grasso che incide notevolmente sulla salute e sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. 

Naturalmente questo discorso è abbastanza semplicistico, ma aiuta a far capire quello che succede al nostro corpo facendo diete sbagliate. In realtà avvengono complicati processi ormonali e metabolici che si traducono con una serie di scompensi, tra cui una diminuzione del metabolismo basale e un effetto di insulino resistenza, che in questa sede non approfondiamo.

Il mio metodo di lavoro si basa su di una attenta analisi delle abitudini alimentari allo scopo di ottenere informazioni sulla o sulle cause di una possibile alterazione nutrizionale, stima della quantità dei nutrienti ingeriti e confronto con i fabbisogni relativi secondo età, sesso, taglia e attività fisica, tutto in relazione con lo stato fisiologico, patologico ed eventualmente genetico del paziente.

Successivamente per poter sviluppare un programma alimentare adeguato vengono effettuate una serie di analisi volte a misurare la composizione corporea e metabolismo basale (Approfondisci nella pagina” la visita”).Tali conoscenze sono finalizzate alla stima delle necessità energetiche e nutrizionali per la corretta impostazione del fabbisogno nutrizionale e individuazione del peso desiderabile. Questo ci permette, a chi deve perdere peso, di ottenere un dimagrimento effettivo senza intaccare muscoli e massa metabolicamente attiva e a chi invece deve aumentare peso o semplicemente vuole mangiare in maniera più sana,  il giusto bilanciamento dei micro-  e macronutrienti.

Per questo motivo i miei programmi nutrizionali permettono un miglioramento senza  sottoporsi a regimi alimentari rigidi  e, soprattutto, non vengono esclusi alimenti importanti solo per seguire mode o teorie senza nessuna valenza scientifica. Naturalmente verranno presi in considerazione gli alimenti tenendo conto delle condizioni fisiopatologiche e genetiche del paziente, come ad esempio allergie, intolleranze, predisposizioni genetiche ed eventuali interazioni con trattamenti farmacologici. Inoltre la dieta potrà considerare l’eventualità di particolari condizioni socio culturali, religiose e/o stili alimentari (es. vegani), sviluppando dei programmi alimentari per limitare carenze nutrizionali e rischi per la salute nel rispetto delle proprie ideologie.