Trattamenti coadiuvanti nelle alterazioni funzionali del Microbiota Intestinale

Durante la mia specializzazione in Microbiogia e Virologia ho potuto approfondire le complesse dinamiche del microbiota intestinale.
Ma cos’è il microbiota intestinale?
La maggior parte delle persone immagina l’intestino come un tubo vuoto di circa 7 metri, ripiegato su se stesso all'interno dell'addome dove le molecole, ottenute dalla scissione degli alimenti, vengono assorbite.
Appare del tutto evidente come questa definizione sia estremamente semplicistica, infatti, l’intestino in realtà non è un “tubo vuoto” ma una struttura straordinariamente complessa e completamente ricoperta da miliardi di batteri, funghi e virus di specie diverse in equilibrio fra loro ed il suo funzionamento dipende proprio da questi microorganismi.
Si tratta di un numero superiore a quello delle cellule presenti nel nostro organismo tanto da poter affermare che non siamo noi ad ospitare questi microrganismi nel nostro intestino ma sono loro che ospitano noi. L’insieme di tutti questi microrganismi prende il nome di microbiota che può essere definito come un vero e proprio organo metabolico.
Ma a cosa servono questi 2 kg di microrganismi che ci portiamo dietro, nel nostro intestino?
Le funzioni del microbiota sono veramente numerose, tanto che una sua alterazione chiamata “disbiosi intestinale” può portare non solo a delle problematiche metaboliche (obesità, sindrome metabolica, diabete) e intestinali (malattie infiammatorie croniche intestinali, morbo di Crohn, colite ulcerosa, sindrome del colon irritabile, cancro del colon-retto) ma anche patologie che apparentemente non sono correlate con l’apparato digerente, come morbo di Alzheimer, autismo, sindrome da stanchezza cronica, morbo di Parkinson, malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.
Oltre alla funzione di regolazione del sistema immunitario e funzione metabolica come produzione di vitamine, assorbimento di acqua e sali minerali , regolazione del transito intestinale assimilazione di energia e nutrienti, in particolare degli aminoacidi e dei grassi a catena corta, recentemente è stato osservato che il microbiota interagisce anche con il cosiddetto “asse cervello-intestino”.
Infatti l'intestino possiede molte cellule nervose, tanto da essere chiamato "secondo cervello". Queste cellule nervose interagiscono con il microbiota ed è stato dimostrato che determinate emozioni sono in grado di alterarne la sua composizione.
Inoltre recenti studi hanno dimostrato che il microbiota ha anche la funzione di regolare l’integrità della barriera emato-encefalica, importante per impedire l’ingresso di tossine potenzialmente pericolose e per garantire l’apporto di nutrienti e sostanze necessarie per le funzioni del cervello
Tutto questo ci deve far capire come il microbiota sia indispensabile e che una sua alterazione (disbiosi intestinale) può portare ad una serie di patologie.
Cattive abitudini alimentari, stress o sregolato stile di vita, possono portare ad una diminuzione di batteri buoni, facendo prevalere quelli cattivi.
Tuttavia, ci sono persone che, nonostante un buon stile di vita, allenamento fisico e una dieta equilibrata, non riescono a perdere peso.
Recentemente infatti, è stato scoperto che i batteri intestinali sono in grado di modulare la sensibilità insulinica periferica e di conseguenza una dieta può essere inefficace a seconda dei batteri presenti nel microbiota intestinale.
Per questo motivo un intervento mirato mediante probiotici per il migliorioramento del microbiota intestinale potrebbe non solo migliorare lo stato psico-fisico e prevenire patologie ma anche ottenere migliori risultati durante un programma nutrizionale.